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Vaiolo delle scimmie: si rafforza l’attenzione anche in Italia

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Si rafforza anche in tutta Italia la rete di sorveglianza diagnostica sul vaiolo scimmie.

Lo rende noto il ministero della Salute, rilevando che la situazione è sotto controllo.

“La situazione epidemiologica in Italia al momento è sotto controllo poiché non sono stati accertati casi del nuovo ceppo (clade I) di Mpox. I nostri uffici sono in costante contatto con gli organismi internazionali, per elaborare misure condivise”, rileva Mara Campitiello, capo del dipartimento della Prevenzione del ministero.

“Il ministero della Salute – aggiunge – ha attivato i canali operativi con Aifa e Iss per la pianificazione di strategie di contenimento del rischio nell’eventualità di variazione dello scenario attuale; contestualmente si sta procedendo con il rafforzamento della rete di sorveglianza diagnostica su tutto il territorio nazionale”.

Campitiello osserva inoltre che “la scorta nazionale di vaccini al momento è sufficiente a garantire il fabbisogno e stiamo elaborando una nuova circolare informativa alle Regioni con indicazioni alla popolazione e agli operatori impegnati nei siti di frontiera”.

“Inoltre – conclude – è in corso la valutazione dell’istituzione di un tavolo interministeriale di concerto con il ministero degli Esteri, dell’Economia e delle finanze, degli Interni e dei Trasporti per concordare piani operativi di contrasto alla diffusione del patogeno con un approccio strategico organizzato”. 

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) specifica che il rischio complessivo per la popolazione generale Ue e See è attualmente valutato come basso.

La probabilità di infezione per i contatti stretti di casi importati è elevata, ma si prevede che la gravità della malattia sia bassa, moderata per gli individui immunocompromessi. 

La probabilità di infezione Mpox dal nuovo ceppo Mpxv (clade I) per i cittadini europei che viaggiano o vivono nelle aree colpite e hanno stretti contatti con le comunità colpite è alta, mentre la probabilità di infezione è bassa quando si evitano i contatti con le comunità colpite, spiega il Centro europeo.

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Redazione Nazionale

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