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Valencia devastata dal maltempo: caduta in 8 ore la pioggia di un anno, sale a 95 il numero dei morti

Pubblicato il 31 Ottobre 2024

La devastante alluvione che sta colpendo la zona sud-est della Spagna fino a ieri 30 ottobre aveva provocato 72 vittime. Oggi 31 ottobre il bilancio purtroppo si è aggiornato e si contano 92 morti a Valencia, due in Castilla-La Mancha e uno nella provincia di Malaga. Non si contano purtroppo i dispersi, perciò il bilancio si potrebbe ulteriormente aggravare, mentre la tempesta potrebbe adesso spostarsi verso Barcellona.

Il governo spagnolo ha proclamato 3 giorni di lutto nazionale e l’esecutivo ha detto di non poter ancora fornire dati precisi sul numero dei dispersi, una circostanza che come ha osservato il ministro per le Politiche Territoriali Angel Victor Torres “dimostra la tremenda grandezza di questa tragedia”.

Il fenomeno Dana che ha messo in ginocchio Valencia

Proseguono le operazioni di soccorso in tutto il paese, alcune particolarmente spettacolari come quella di una donna tratta in salvo con l’elicottero insieme al suo cane e ai suoi gattini, ma gli interventi di salvataggio risultano molto complessi a causa delle linee elettriche abbattute, delle reti telefoniche crollate e delle strade che risultano impraticabili.

Le violentissime piogge torrenziali sono causate dalla Dana, il fenomeno provocato dall’aria fredda che resta in quota isolata formando una depressione chiusa, che persiste a lungo nello stesso luogo. È lo stesso fenomeno che nelle ultime settimane ha colpito l’Italia e che ora si sta spostando verso Ovest e che persisterà per un po’ di tempo sulle regioni spagnole.

Polemica sui ritardi dell’allerta

Mentre si conteggiano ancora morti e dispersi, esplode la polemica sui ritardi dell’allerta meteo. Nel centro del mirino ci è finito Carlos Monzon, presidente della regione di Valencia, accusato di aver sottovalutato l’allerta meteo e di aver fatto scattare l’allarme con colpevole ritardo. Un primo segnale di “allarme rosso” era stato dato ieri 30 ottobre alle 7:00 dalle autorità meteo nazionale, cioè 11 ore dopo quando le devastanti piogge e i furiosi venti avevano già sferzato la zona di Valencia, provocando danni seri e purtroppo anche delle vittime. Eppure il meteo parlava di fenomeni di intensità eccezionale e di rischi molto elevati per la popolazione, un monito che Monzon, impegnato in un’iniziativa di promozione turistica, avrebbe ignorato.

In realtà Monzon sui social ha invitato i cittadini a fare attenzione lungo le strade, dicendosi convinto che la forza dei temporali si sarebbe gradualmente attenuata nel pomeriggio. In realtà è successo l’esatto contrario e la pioggia ha continua a cadere giù copiosamente, provocando le esondazioni dei fiumi Magro e Jucar verso le 12:00. Dalle 16:00 in poi il caos totale: il servizio di emergenza è stato tempestato di telefonate da parte di cittadini in grave difficoltà, intrappolate nelle loro case e impossibilitati a uscire. Monzon è accusato anche per altro, cioè la decisione di eliminare dopo 4 mesi dalla sua elezione l’Unità di emergenza valenciana, uno strumento di risposta e di soccorso rapido proprio in occasione di disastri naturali o catastrofi del genere.