Il cadavere di un uomo, fra i 20 e i 30 anni, dai tratti somatici norfdafricani e non ancora identificato, è stato trovato nei boschi di Castelveccana a circa 700 metri di quota.
Inizialmente l’elicottero sanitario era arrivato sul posto per raggiungere una persona precipitata nella stretta valle in roccia scolpita dal passaggio del torrente Froda, ma una volta arrivati sul posto i sanitari si sono accorti subito che qualcosa non andava: quel corpo era integro, quindi non caduto da grandi altezze e presentava due fori di proiettile alla schiena.
Le operazioni di recupero del cadavere sono andate avanti per ore e il personale del Soccorso alpino di Varese oltre agli uomini del “Saf” dei vigili del fuoco si sono dovuti calare con le corde per 150 metri così da permettere di riportare la salma sulla strada, la provinciale 7 che dalle sponde del Verbano porta agli oltre mille metri del passo del Cuvignone.
La salma è stata ricomposta all’obitorio di Varese e sottoposta ad un primo rilievo dal medico legale.
Solo due settimane fa ad una ventina di chilometri di distanza, fra Biandronno e Travedona Monate si è consumata un’altra sparatoria dove a rimanere ferito in maniera grave e miracolosamente in vita è stato un giovane maghrebino raggiunto al petto da un colpo di pistola, segno che la recrudescenza della lotta per il controllo del territorio non accenna a diminuire.
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