Pubblicato il 3 Maggio 2021
Riparte questa mattina l’opera delle autorità sanitarie pontine alla ricerca di eventuali contagiati dalla celeberrima e purtroppo spaventosa variante indiana del covid.
Dopo lo screening di Bella Farnia, a Sabaudia, che non ha rilevato infetti alla variante indiana, ma comunque tanti contagiati da quella inglese tra la comunità sikh locale, da questa mattina si replica anche a Terracina.
L’obiettivo è puntato su coloro, che purtroppo devono essere rintracciati, che nelle ultime settimane sono arrivati in provincia di Latina da India e Bangladesh per l’inizio della campagna estiva nelle varie aziende agricole della zona.
A Borgo Hermada, dove risiedono la maggior parte degli stranieri di Terracina, è stato infatti approntato un punto per l’effettuazione dei tamponi che, si spera, possa essere affollato come quello di Sabaudia, se non di più.
Un deterrente, però, potrebbe essere il precedente proprio di Bella Farnia: per paura che venga istituita una zona rossa al borgo, come successo a Sabaudia, i sikh potrebbero decidere di disertare l’appuntamento, ed a quel punto il problema, per le autorità sanitarie pontine, sarebbe quasi insormontabile.
Come indicato dalla leadership religiosa della numerosa comunità pontina (si pensa che tra regolari e non, siano circa 30mila tra indiani e bengalesi, coloro che abitano stabilmente nelle campagna dell’Agro), sono circa 300 le persone arrivate in questi ultimi giorni, e sono soprattutto queste quelle che si stanno cercando, senza per altro sapere bene dove cercare…
Il Comune di Terracina ha già individuato la struttura dove ospitare gli eventuali positivi che verranno riscontrati, come già successo a Sabaudia.