In occasione della Festa di San Pietro e Paolo, Papa Bergoglio ha diffuso le nuove regole per il personale della “Fabbrica”.
Stop ai piercing, tatuaggi in bella mostra o “Adesioni ad associazioni i cui scopi non sono compatibili con la dottrina della Chiesa“. E poi: No alle convivenze ma, solo nozze benedette dal parroco. Sono queste le nuove regole dettate ai dipendenti laici che lavorano alla Fabbrica di San Pietro, a contatto con i turisti, attesi a milioni per il Giubileo.
La notizia viene riportata oggi, 30 giugno, dal quotidiano Il Messaggero e, i regolamenti, sono validi per tutti: sia per i sampietrini, storiche maestranze che curano la manutenzione delle strutture sia per gli impiegati assunti in Fabbrica. Era da tempo che Papa Francesco voleva regolamentare un settore un po’ troppo autonomo a spesso difficilmente adattabile alle riforme in corso del suo mandato.
Per i dipendenti sarà causa di licenziamento se scoperti a divulgare informazioni a estranei su ciò che avviene dentro la Basilica. Non possono ricevere estranei in ufficio, né possono, infatti, “asportare documenti originali, fotocopie, copie elettroniche o altro materiale d’archivio”. Divieto assoluto anche per l’uso indebito “di timbri e carta intestata o software informatici della Fabbrica per scopi di natura privata”.
Nella giorno della festività di San Pietro e Paolo sono stati pubblicati i testi degli Statuti e dei Regolamenti sia sul Capitolo della Basilica sia della Fabbrica. Non una novità a rapida evoluzione, perché le norme sono passate prima al setaccio degli esperti giuslavoristi del Vaticano.
Le novità riguardano anche i canonici, scrive Il Messaggero, divisi in canonici onorari (con più di 80 anni e senza stipendio) e canonici effettivi; proprio per questi ultimi la nomina non sarà più a vita ma quinquennale e con obblighi statutari ben precisi, tra cui la gestione del patrimonio (con possibilità di delega sull’immobiliare all’Apsa).
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