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Covid 19: non è un gioco

Veneto, impennata di casi Covid nella notte: +1.083. Cinque vittime.

Pubblicato il 21 Ottobre 2020

Sono 1.083 i nuovi infetti da Covid registrati durante la notte in Veneto e cinque decessi (per un totale 2.282).

Le vittime erano tutti anziani con patologie, con l’eccezione di un residente nel Basso Polesine, morto al Covid Hospital di Trecenta. Era un 67enne ricoverato in Terapia Intensiva immediatamente dopo il ritorno da un viaggio nel suo paese di origine, il Marocco. All’ingresso in Terapia Intensiva presentava un quadro clinico molto grave. 

Sale quindi a 38.265 il numero dei contagiati da inizio pandemia nella regione. Gli attualmente positivi sono 11.433, 13.619 i cittadini in isolamento, 439 i pazienti ricoverati in area non critica, 524 in totale e 66 pazienti in terapia intensiva.

La provincia più colpita è Venezia, con 450 nuovi casi rispetto al giorno prima. Questo dato, spiegano gli analisti della Regione, è legato anche al flusso delle microbiologie da Venezia, risalente al 15 ottobre, che gli informatici hanno aggiornato dopo le modifiche al sistema introdotte nelle ultime due settimane.

Ssegue Treviso con 223 nuovi positivi, Vicenza con 146, Padova con 126, Verona con 74, Rovigo con 12 e 7 a Belluno.

A Verona in isolamento ci sono 2.981 persone, a Belluno 1.258, a Treviso 2.615, a Venezia 3.217, a Vicenza 1.637, a Padova 1.069 e a Rovigo 822

FOCOLAI. A Treviso si registra un focolaio nel Centro tamponi con 9 contagiati. Sono nove sanitari del Dipartimento di Prevenzione della Madonnina, nell’Usl Marca Trevigiana, la sede più coinvolta nell’attività di screening, contact tracing. A Belluno, preoccupa soprattutto il cluster della casa di riposo di Cortina, che ha visto salire a 135 gli anziani e gli operatori colpiti da coronavirus, con 11 morti tra gli ospiti.

A Padova Sergio Giordani ha annullato le feste di Halloween e ha chiuso il settore Edilizia del Comune (alcuni servizi restano però operativi), perché cinque dipendenti su 37 sono risultati positivi al tampone

Nel Polesine, con un comunicato a firma congiunta, tutti i direttori dei centri servizi polesani hanno stabilito il blocco delle visite presso le case di riposo della provincia per due settimane. “ Non siamo in grado di rispettare l’ordinanza regionale di sottoporre a test rapido i familiari in visita”, hanno fatto sapere.