Veneto, primato italiano nel 2020 per produzione di vino

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Il Veneto mantiene il primato 2020 nella produzione di vino. Secondo le stime di Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini sul vendemmiato, tra le regioni italiane Il Veneto si conferma principale area produttrice con circa 11 milioni di ettolitri (+1%) seguita dalla Puglia (8,5 milioni, -5%), dall’Emilia Romagna (7,7 milioni) e dall’Abruzzo (3,4 miilioni) entrambe in progresso del 7%. Queste quattro regioni insieme nel 2020 produrranno circa 30 milioni di ettolitri, ossia circa il 65% di tutto il vino italiano. 

“Se il Veneto si conferma anche in questa vendemmia al primo posto a livello nazionale per produzione è un segno della tenacia e della forza di volontà dei nostri viticoltori”, ha commentato il presidente del Veneto Luca Zaia, “Dopo la crisi legata al Covid, qualcuno in un momento di sconforto forse ha anche pensato che era da valutare bene se vendemmiare in un simile contesto. Ma le sfide nel lavoro sono il pane dei Veneti ed oggi abbiamo già una risposta positiva”.  

“Non solo il Veneto è collocato in testa alla classifica delle regioni – prosegue il Governatore – ma si vede anche riconosciuto un sensibile incremento della produzione. Ci auguriamo che per tutto il settore sia il miglior segnale di resistenza all’impatto con la crisi conseguente alla pandemia e, soprattutto, di ripresa e rilancio. Mi congratulo con tutti i nostri produttori che in questi giorni sono al lavoro. Molto spesso si parla di viticoltura eroica per la difficoltà legata conformazione dei terreni; quest’anno ne possiamo parlare riferendoci a tutti coloro che non ostante la crisi hanno lavorato strenuamente per regalare questo nuovo traguardo al Veneto”.

Questi i commenti di Assoenelogi relativamente al Veneto, contenuti nel rapporto sulla vendemmia 2020 “

Si evidenzia una diminuzione di grappoli sulle varietà precoci (Pinot, Chardonnay) mentre per la varietà Glera il numero di grappoli rispecchia la media.

La vendemmia della Glera atta a Prosecco è iniziata a fine agosto nelle zone di Vicenza e Padova, per le zone pianeggianti del Veneto orientale inizierà tra la seconda e la terza settimana di settembre, mentre per le colline si parla di terza e quarta settimana di settembre. I bianchi tardivi (Garganega, Cortese, Trebbiano) verranno raccolti dalla seconda settimana di settembre, a seguire le varietà dei rossi, di cui le varietà tardive si stima abbiano un incremento quantitativo rispetto allo scorso anno.

Lo stato sanitario e la qualità delle uve risultano essere buoni, il tenore zuccherino dai primi prelievi effettuati dovrebbe essere nella norma con la media delle annate precedenti, così pure il quadro acido. La resa di uva/vino dovrebbe essere in linea con le vendemmie precedenti con una tendenza a un leggero incremento dovuto anche ai nuovi vigneti impiantati.

I presupposti qualitativi del futuro vino si possono definire buoni, anche in funzione dell’andamento vegetativo e meteorologico avuto fin ad ora”.

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Redazione Verona

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