Pubblicato il 23 Novembre 2023
Da anni molti veneziani si lamentano del fatto che Venezia è “invasa” da turisti che rendono invivibile la città, anche per colpa delle grandi navi da crociera da dove ogni giorno sbarcano migliaia di passeggeri.
É arrivata così una decisione clamorosa: dal 2024 per entrare a Venezia bisognerà pagare un ticket da 5 euro per chi non ha in programma un pernottamento nella città o nelle altre isole minori.
L’obiettivo è disincentivare almeno in determinati periodi dell’anno il turismo di massa, detto anche turismo “mordi e fuggi”, e incoraggiare invece un turismo più selettivo e qualitativo con pernottamenti più lunghi.
Il calendario degli ingressi limitati
Presto Brugnaro, sindaco di Venezia, presenterà il calendario degli ingressi limitati e a quanto pare l’obbligo di pagare un ticket scatterà a partire dal 24 aprile e riguarderà tutti i ponti primaverili e i weekend estivi. Dal 2025 i limiti potrebbero essere estesi anche ad altri giorni e non si esclude un ritocco del prezzo verso l’alto.
Una delibera resa necessaria dal cosiddetto overturism, detto anche sovraffollamento turistico, che in alcuni giorni rende la città invivibile per gli stessi veneziani. Molti abitanti si lamentano dei prezzi in continuo aumento, dei pochi esercizi commerciali di prossimità e degli affitti introvabili proprio a causa del turismo di massa.
Un fenomeno tutto italiano
Nel 2023 si è registrato un vero e proprio boom del turismo in Italia, ma il tema dei flussi di turisti eccessivi è molto sentito soprattutto nelle mete più gettonate. Per gli amministratori locali da un lato il boom del turismo rappresenta un’occasione da non perdere, poiché porta introiti e fa circolare denaro, d’altro lato c’è la necessità di salvaguardare la vivibilità, la sicurezza e il decoro urbano delle stesse città.
Il dito è puntato contro le compagnie di viaggio low cost, che mettono prezzi stracciati favorendo così un turismo mordi e fuggi. Emblematico è il caso di una famiglia inglese volata da Londra verso l’Italia per poi tornare a casa in appena 24 ore solo per mangiare una pizza, approfittando appunto dei prezzi molto economici e competitivi.
A Roma il turismo a basso costo ha favorito il proliferare nel centro storico di B&B, spesso abusivi, pub e locali a danno dei residenti del centro, che lamentano una desertificazione di esercizi commerciali e di botteghe storiche, cancellati da locali di bassa qualità.
Anche nelle Cinque Terre il sindaco di Rio Maggiore sta lavorando per capire come frenare il turismo di massa, che spesso provoca disagi, sovraffollamenti e incidenti nei borghi. Un problema che riguarda anche gli altri paesi, come dimostrano le proteste di alcuni residenti a Barcellona, nel quartiere della Salut, che fanno fatica addirittura a prendere l’autobus a causa dell’eccessivo numero di turisti.