Pubblicato il 13 Gennaio 2024
Le interviste di Vladimir Luxuria non sono mai banali, come quando raccontò del complesso rapporto col padre, uomo di destra e dai principi molto tradizionali. In un’intervista a cuore aperto al Corriere della Sera ha raccontato episodi molto intimi della sua vita privata, non tralasciando nulla relativamente alle sue esperienze sessuali.
L’esperienza con un pedofilo a 11 anni
All’età di 11 anni la Luxuria ebbe un’esperienza con un pedofilo, un 60enne che la adescò sul lungomare offrendole un gelato. “Mi avevano insegnato a rispettare gli adulti – ha raccontato -. Non ci fu un rapporto completo, dopo ebbi voglia di rivederlo: ha presente la sindrome di Stoccolma? Continuammo”. La storia però si interruppe bruscamente: “Poi lui, forse intuendo il pericolo, non si presentò a un appuntamento e finì. Ci rimasi male”.
“Ho amato una sola donna”
C’è stata una sola donna che Vladimir abbia mai amato, Sara Slowley, che conobbe quando era adolescente, anche se non ci fu mai un rapporto completo: “Mi piaceva accarezzarla, baciarla, dormire abbracciati”. Si conobbero in una discoteca di Vasto, dopodiché si amarono per molti anni: “All’epoca ero un 17enne effeminato, esile, coi capelli lunghi. Mi raccontò di essere arrivata in Italia con le amiche in autostop: la sua indipendenza mi colpì”.
Una storia che ha segnato la vita sentimentale di Vladimir Luxuria, che però è finita tragicamente: “Quando andavo in Inghilterra, mi portava ai concerti, mi ha fatto fumare lei la prima canna. Purtroppo è mancata per un tumore: quando l’ho saputo ho pianto per giorni. Il figlio mi ha invitata al matrimonio. Sara mi ha insegnato la libertà, l’amore per la musica, per l’arte”.
Il primo uomo e la storia col politico di destra
Ha poi raccontato del suo primo tormentato amore gay: “Un ferroviere di Foggia, che però mi voleva solo come passiva, non mi toccava neanche. Quando tornavo a casa mi masturbavo ripensando al rapporto che avevamo avuto. Avevo 16 anni: fu il primo”. Successivamente ebbe un rapporto con un compagno di scuola, ma la storia finì. Entrambi successivamente sposarono delle donne.
C’è stato anche un politico di destra nella sua vita, come ha raccontato l’ex gieffina: “Fosse stato per lui staremmo ancora insieme e ogni tanto mi lancia l’amo, ma io non voglio più fare l’amante: lui era sposato. Ed era incauto: una volta venne a casa al Pigneto con l’auto blu e la scorta. I ragazzi fuori con le birre nascosero subito le canne. Però ne ho un ricordo bellissimo: era galante, passionale, disponibile”. Fatta eccezione per alcune avventure sporadiche, la loro relazione si è poi interrotta.
L’amore con Danilo
Nel mese di novembre scorso Vladimir Luxuria è uscita allo scoperto e ha rivelato il nome del suo nuovo fidanzato: Danilo Zanvit Stecher. Il loro rapporto è nato come una bella amicizia: “Nata come affinità elettiva, la relazione vera è iniziata quasi due anni fa. Non lo voglio chiamare fidanzamento”.
Vladimir ha conosciuto nel 2009 Danilo, che lavora in un’associazione che si occupa del recupero di tossicodipendenti. Lui la chiamò per una fiaccolata contro l’omofobia a Bolzano e lei lo descrive così: “É un omosessuale non integralista. Infatti è attratto da me, che sono transgender”. La differenza d’età è notevole, lei ha 58 anni e lui 37 anni, cosa che la costringere a “fare i trattamenti laser sul viso per compensare il gap”.
La transizione incompleta e la prostituzione
L’ex parlamentare non ha mai completato la transizione, infatti sul suo passaporto il nome riportato è ancora Wladimiro Guadagno. Lei stessa ha spiegato il perché: “Nei miei rapporti sessuali voglio anche l’appagamento, e dato che mi piace raggiungere l’orgasmo, non voglio privarmene”.
Nella sua vita la Luxuria ha anche bazzicato nel mondo della prostituzione, come ha ammesso: “All’inizio non sapevo se raccontarlo o no: sono un role model e non volevo indurre gli adolescenti a emularmi”. Ha deciso di fare questo passo principalmente per la necessità di guadagnare: “In realtà volevo prendermi il mio stupido “riscatto” verso gli uomini che in passato avevano voluto vedermi di nascosto. Li usavo, anziché essere usata”.