È pubblica? È privata? A guardare via Cicerone – un caso simbolo, se mai ce n’è stato uno, che perdura da decenni – l’unica cosa che viene in mente è che non si capisce come, al centro del centro di Messina, la questione non sia stata accertata una volta per tutte e non si siano tratte le dovute conseguenze.
Viste le condizioni della strada, capire quale soggetto ne sia responsabile risulta indispensabile per sapere se – e a quali condizioni, e tramite quali iter – si possa nutrire la speranza di un intervento.
Oggi via Cicerone è chiusa al transito, sterrata, invasa da erbacce mentre il marciapiedi è ad accesso libero e qualsiasi pedone lo può percorrere. Su via Cicerone si affacciano condominii e casette singole, alcuni con giardini privati. È una delle vie più centrali di Messina. Taglia perpendicolarmente la via Cesare Battisti e la via Università. È una stradina corta, ma posizionata in un luogo strategico per la viabilità cittadina. È a pochi passi da piazza Duomo a valle e dalla struttura centrale dell’Ateneo a monte. Poco più distanti ci sono il Municipio “dietro” piazza Duomo e il Tribunale “dietro” l’Università.
A riscontro di una richiesta di informazione datata maggio 2020, via Cicerone è pubblica. Il servizio Patrimonio, dipartimento Servizi tecnici, Area Tecnica del Comune di Messina, scrive: “essendosi questo Servizio già più volte espresso in merito, si trasmette copia della documentazione reperita in atti”. Gli atti sono del 27 dicembre 2004, del 1° giugno 2005, del 29 settembre 2009 …
Nel 2004 la Direzione dipartimentale 10 del Demanio e patrimonio del Comune scrive – ad un cittadino che aveva fatto richiesta di informazione – che essendo la via Cicerone “bene demaniale” la sua natura giuridica “risulta chiaramente pubblica in quanto destinata alla pubblica fruizione”.
Nel 2005 il dipartimento Patrimonio e demanio dell’Area coordinamento tributaria del Comune scrive che “la natura giuridica della via Cicerone deve ritenersi pubblica”. L’informativa è diretta al Comando di polizia municipale e al Dipartimento Viabilità (Area coordinamento dipartimenti tecnici del Comune). La nota entra per di più nel merito di “eventuali” rivendicazioni della strada da parte di privati. “Per quel che attiene l’eventuale rilascio nel passato di pregresse Attestazioni da parte di Uffici Comunali nelle quali all’area in questione viene attribuita una natura giuridica privata, occorre tenere presente che tale (erronea) attribuzione non esplica effetti pratici sulla demanialità dell’area, essendo evidente la necessità, per coloro che eventualmente risultassero interessati a rivendicarne la privata proprietà di comprovare tale rivendicazione attraverso l’esibizione di validi titoli”.
Nel 2009 il dipartimento Patrimonio e demanio rende noto all’area Coordinamento urbanistica e all’assessore competente che via Cicerone è “catastalmente inquadrata come demanio stradale comunale”, come si vede nello stralcio catastale; è contemplata tra le strade e piazze dell’Inventario comunale, come si rileva nell’Inventario; è identificata nella cartografia dell’ex Ripartizione Opere pubbliche del Comune, e anche in questo caso c’è un allegato; e pertanto “deve ritenersi pubblica per l’intera sua consistenza nonché parte integrante del demanio stradale del Comune di Messina”.
Sembrerebbe tutto chiaro. E invece no. Nel 1994, sempre in risposta ad un cittadino, l’Ufficio espropriazioni della Ripartizione strade e demanio del Comune di Messina scriveva: “Via Cicerone non rientra tra le strade comunali, avendo natura giuridica privata”. Il riferimento è ad atti del 1920 e al cosiddetto Piano Borzì, che dispongono che “detta area sia di esclusivo uso privato, potendo essere destinata esclusivamente allo scopo di dare aria e luce alle costruzioni su di essa prospicienti”.
In esito ad una nota del 1996, la Divisione viabilità e traffico della Ripartizione trasporti viabilità autoparco del Comune di Messina scriveva al prefetto e al Comando di polizia municipale che “dagli atti in possesso si è potuto verificare che la via Cicerone è una via privata”.
Nel 2009, il 3 settembre, quindi pochi giorni prima di quella del 29 settembre 2009 che attestava la natura pubblica della strada, l’assessorato Politiche del mare e manutenzioni scriveva al dirigente del Dipartimento mobilità urbana e viabilità sollecitando, per la pubblica incolumità, i lavori atti a garantire la continuità del marciapiede a intersezione tra via Università e via Cicerone. In questa nota via Cicerone viene definita testualmente “strada privata apparentemente senza accesso carrabile autorizzato”.
Ci sono delle foto che testimoniano di quando via Cicerone era aperta al transito e vi si poteva anche parcheggiare. È possibile che esistano altre “carte” in grado di definire la questione una volta per tutte, e di spiegare come mai la strada sia nelle attuali condizioni. Quel che è certo è che dalla natura giuridica della via dipendono molte cose.
Se via Cicerone è privata, resta da capire come mai sia aperta a chiunque e chi pagherebbe se qualcuno vi si rompesse una gamba, ipotesi tutt’altro che peregrina. Se via Cicerone è pubblica, invece, vien da chiedersi come possa rimanere sterrata, dissestata, buia. E come mai sia chiusa al transito.
Sconvolgente tragedia familiare. La nonna al volante, l'incidente, il nipote di 14 anni che perde…
Carcere a vita. Nessuno sconto per il trio diabolico. La corte di appello di Brescia…
Grave Infortunio sul Lavoro a Cassino: Operaio Precipita da una Scala in un Cantiere Grave…
"Sono molto preoccupata perché mio figlio sta male. Aiutatemi, lui ha bisogno di me e…
Ceccano in Lutto: Addio alla Piccola Lucia Sara, di Soli 2 Anni La comunità di…
L'aveva partorita 10 mesi fa. La sua bambina. Stamattina l'ha annegata nella vasca da bagno…