Pubblicato il 7 Ottobre 2021
“Non iniziò con le camere a gas. Non iniziò con i forni crematori. Non iniziò con i campi di concentramento e di sterminio. Non iniziò con i 6 milioni di ebrei che persero la vita. E non iniziò nemmeno con gli altri 10 milioni di persone morte, tra polacchi, ucraini, bielorussi, russi, yugoslavi, rom, disabili, dissidenti politici, prigionieri di guerra, testimoni di Geova e omosessuali. Iniziò con i politici che dividevano le persone tra “noi” e “loro”. Iniziò con i discorsi di odio e di intolleranza, nelle piazze e attraverso i mezzi di comunicazione. Iniziò con promesse e propaganda, volte solo all’aumento del consenso. Iniziò con le leggi che distinguevano le persone in base alla “razza” e al colore della pelle. Iniziò con i bambini espulsi da scuola, perché figli di persone di un’altra religione. Iniziò con le persone private dei loro beni, dei loro affetti, delle loro case, della loro dignità. Iniziò con la schedatura degli intellettuali. Iniziò con la ghettizzazione e con la deportazione”.
Nunzia Schilirò, ormai per tutti i suoi, numerosissimi, sostenitori “Nandra la guerriera”, non cede di un passo, Anzi, rilancia, alza il tiro, osa sempre di più, tanto da chiamare in causa Primo Levi, del quale cita una celebre riflessione sull’Olocausto per rappresentare quel che, secondo lei, sta accadendo in Italia.
LEGGI ANCHE: NUNZIA SCHILIRÒ NON È IL PRIMO CASO: ANCHE A CATANIA UN POLIZIOTTO COLPITO DA UN PROVVEDIMENTO
La vicequestore catanese, sospesa dal servizio a Roma dopo la sua apparizione sul palco per dire la sua pubblicamente contro il green pass durante una manifestazione organizzata da no vax, attraverso i suoi canali social continua a condurre quella che ormai è diventata una battaglia personale sostenuta da chi la incoraggia a non demordere e associa il clima attuale a quello che ha originato l’orrore partorito dai nazisti.
Ma non basta. La sua vicenda fa emergere una imbarazzante contrapposizione fra i sindacati che rappresentano chi appartiene alla Polizia di Stato.
“Sto imparando tantissimo in questa mia vicenda. Sto imparando che gli amici non sempre sono tali; che la gente che fa passare il cuore prima per la testa (e dunque sa attivare sul serio l’intelligenza) riconosce le persone autentiche; che esistono molti parassiti che tentano invano di distruggere piante secolari e anime antiche con infamanti invenzioni e quintali di fangose menzogne; che orde di mediocri tramano complotti per incastrare gli innocenti; che corrompono, lusingano, invidiano chiunque abbia un briciolo di valore che li costringe a scorgere la propria bassezza umana, oltre che morale; che se hai scritto dei libri e citi l’ultimo come prova del fatto che non ti sei svegliata il 25 settembre e che, dunque, nessuno ti ha pilotato o strumentalizzato, per alcuni diventi una pedina del mainstream che vuole solo farsi pubblicità. Mi domando se sia l’ignoranza a offuscare le menti o se non abbiamo proprio mai saputo usare la logica. In questa mia vicenda sto imparando che, come diceva il grande Calvino, l’uomo ha sempre una scelta: può “accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più” oppure “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio” “, scrive.
“E io ho riconosciuto migliaia e migliaia di persone di grandissimo valore e, oggi, in particolare, voglio ringraziare il sindacato di Polizia COSAP, in prima linea in difesa della Costituzione e, dunque, come me contrario al lasciapassare verde. Un grazie di cuore particolare al segretario generale Sergio Scalzo per il sostegno, la fiducia e le grandi cose che insieme speriamo di realizzare per il bene di tutti! In data odierna, sono stata nominata dalla segreteria nazionale COSAP all’unanimità dirigente sindacale nazionale per le pari opportunità. E a tutti i poliziotti che la pensano come me, l’invito a unirvi al COSAP, l’unico sindacato che ha avuto il coraggio di starmi accanto e non mi ha abbandonato nel momento del bisogno. Un sindacato vero, a difesa dei lavoratori!”, conclude invitando gli agenti a unirsi “all’unico sindacato che ha avuto il coraggio di starmi accanto” e tagliando fuori, quindi, Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) Siap (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) e Siulp (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia).