« Torna indietro

Villaricca, arrestate mamma e figlia usuraie: prestavano denaro e pretendevano in cambio interessi altissimi o derrate alimentari

Un business basato sulle minacce e sulla violenza.

Pubblicato il 12 Maggio 2021

In mattinata la Squadra Investigativa del Commissariato di Giugliano-Villaricca ha arrestato due donne, madre e figlia residenti a Villaricca, con l’accusa di usura, estorsione e violenza privata aggravata.

Indagato anche un terzo soggetto, loro congiunto, già condannato e destinatario di ordinanze cautelari per reati simili e deceduto durante le indagini.

Le indagini sono partite dopo la denuncia di una vittima di usura e, grazie al supporto dell’attività di intercettazione, hanno permesso di delineare un quadro accusatorio molto grave a danno delle indagate.

Le due donne prestavano denaro ad amici, parenti e conoscenti per poi richiedere interessi altissimi, costringendo le vittime a versare periodicamente rate a solo titolo di interessi sul debito.

La vittima che ha poi sporto denuncia aveva ricevuto un prestito di 10.000 euro, arrivando a versare nell’arco di due anni oltre 26.000 euro. Nonostante la cifra versata avesse ampiamente coperto il prestito, le due usuraie continuavano a pretendere ancora altro denaro.

La vittima, oltre al denaro, era anche costretta a versare altre utilità, tra le quali grossi quantitativi di beni alimentari recapitati gratuitamente ed a cadenza settimanale.

Le indagate, con chiaro intento intimidatorio, hanno più volte ricordato alla vittima il suicidio, risalente al luglio del 2018, di un imprenditore vessato dalle continue richieste usuraie ed estorsive avanzate dal loro congiunto, poi deceduto.

Le donne prospettavano per la loro vittima la stessa fine dell’imprenditore, se non avesse continuato a pagare quanto richiesto.

Sono quindi state effettuate delle perquisizioni presso l’abitazione delle due indagate, e anche di altri due soggetti, che hanno permesso di rinvenire una considerevole somma di denaro, nascosta in vari punti della casa, per un importo complessivo superiore a 160.000 euro.