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Violenza sessuale, ginecologo in carcere. I fratelli si incatenano davanti al Tribunale di Lecce e chiedono i domiciliari per problemi di salute

Pubblicato il 19 Giugno 2024

Le accuse di violenza sessuale e poi il carcere, ora i fratelli chiedono i domiciliari per motivi di salute. Davanti al Tribunale di Lecce, infatti, nella giornata di oggi, quattro persone si sono incatenate mostrando striscioni e cartelli. Chiedono la scarcerazione per motivi di salute del loro fratello, Oscar La Penna, medico ginecologo di Gallipoli. Oscar è detenuto dal maggio scorso dopo una condanna definitiva a quattro anni, un mese e dieci giorni di reclusione per violenza sessuale su due pazienti, reati commessi nel 2019. Francesco, Laura, Giuseppe e Maria Antonietta La Penna ritengono che le condizioni di salute del fratello siano incompatibili con il carcere.

Ginecologo in carcere per violenza sessuale, le parole dei fratelli

Per 35 anni, Oscar ha lavorato all’ospedale Perrino di Brindisi. “Nostro fratello sta morendo tra l’indifferenza generale”, hanno dichiarato. “La sua profonda prostrazione, iniziata nel 2019, lo ha portato a gesti di autolesionismo. Non mangia da oltre un mese ed è così debilitato da essere costretto su una sedia a rotelle”. I familiari sottolineano che, da quando è stato dimesso dall’ospedale, Oscar non è stato ancora visitato da nessun medico nella casa circondariale di Lecce dove è detenuto per il reato di violenza sessuale. “Temiamo che ogni minuto senza cure possa essere fatale”, hanno aggiunto. I fratelli spiegano che la loro protesta non è contro la giustizia. “Continueremo a lottare per dimostrare la sua innocenza, ma chiediamo ai giudici di concedergli gli arresti domiciliari affinché possa ricevere le cure necessarie”.