Pubblicato il 3 Dicembre 2024
Luciano Di Meo, il 37enne di Cori che il 29 maggio 2022 aveva investito e ucciso la runner romana Viridiana Rotondi, ha scelto di patteggiare la pena ed è stato condannato a 3 anni e quattro mesi di reclusione. L’uomo, assistito dall’avvocato Luigi Civitella, è comparso ieri mattina davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, per rispondere delle accuse di omicidio stradale e omissione di soccorso.
L’incidente mortale a Cori
La vittima, una 47enne di Roma, si trovava a Cori per trascorrere qualche giorno presso il fratello. Quella mattina, durante una corsa lungo via Madonna delle Grazie, la donna era stata investita da un SUV guidato da Di Meo, un operaio 37enne. L’uomo si era allontanato senza prestare soccorso, e furono due passanti a trovare il corpo della vittima e a chiamare l’ambulanza. Viridiana Rotondi fu trasportata d’urgenza all’ospedale Goretti con gravi traumi al cranio, torace e addome, oltre a fratture della colonna vertebrale e del bacino. Morì due giorni dopo il ricovero.
Cordoglio e indagini
La morte di Viridiana Rotondi suscitò grande cordoglio, soprattutto a Roma, dove lavorava presso il Centro Sperimentale di Cinematografia ed era anche una delle atlete della Lazio Olimpia Runners Team. Gli organizzatori della Roma Appia Run scrissero all’epoca: “È agghiacciante rendersi conto quanto possa essere sottile la linea tra la vita e la morte, tra la gioia e lo sconforto, tra la felicità e la disperazione. Viridiana stava facendo una delle cose che le piacevano di più, stava correndo, sicuramente felice di essersi svegliata presto per poter affrontare il suo allenamento quotidiano. Una macchina, un guidatore distratto o forse peggio, che neanche ha avuto il coraggio di fermarsi, ed una vita che vola via”.
Le indagini dei Carabinieri si concentrarono immediatamente sull’identità del guidatore del SUV, e in poche ore venne individuato Luciano Di Meo come l’autore del gesto. L’uomo dichiarò agli investigatori di non essersi accorto di nulla, ma la Procura richiese il rinvio a giudizio per omicidio stradale e omissione di soccorso. Ieri, la difesa di Di Meo ha chiesto di patteggiare la pena, ottenendo lo sconto di un terzo. La richiesta è stata accolta dal giudice Giuseppe Cario e dal pubblico ministero Marina Marra.
Condanna e risarcimento
Luciano Di Meo è stato condannato a 3 anni e quattro mesi di reclusione e alla revoca della patente. La pena verrà scontata in modalità alternativa. I familiari di Viridiana Rotondi non si sono costituiti parte civile nel procedimento, essendo stati completamente risarciti dalla compagnia assicurativa.