Vittima del Covid, si uccide ristoratore in ansia per il mutuo. Il lockdown, la mancanza di clienti, il Covid ancora presente e soprattutto quel mutuo preso per acquistare il fondo del suo locale ma che non sapeva se avesse potuto ripagare.
Così un noto ristoratore fiorentino di 44 anni non ha retto a preoccupazione, tensione, ansia e mille pensieri che si saranno affacciati alla mente e legati alla scelta di acquistare il locale in pieno centro non distante da piazza San Croce, e non poter onorare il debito.
A pesare era l’angoscia per le rate del mutuo. Sospese in periodo di quarantena forzate, tra poco avrebbe dovuto riprendere a pagarle. Ma la situazione economica non era certo rosea.
Vittima del Covid, la città ha riaperto ma il turismo langue, i clienti non sono molti e la ripresa non c’è con gli incassi molto bassi tanto da creare paure sull’investimento effettuato. E quindi ha prevalso lo sconforto, la depressione e le preoccupazioni di non riuscire a pagare e a mantenere la famiglia, hanno avuto la meglio e hanno spinto il 44 a togliersi la vita.
E la vita se l’è tolta proprio nel suo ristorante, sabato pomeriggio, dentro quel sogno che improvvisamente gli si è infranto dentro. Quel sogno che avrebbe dovuto garantire un futuro anche ai suoi due figli, è diventato improvvisamente un incubo.
Vittima del Covid e ad accorgersi del suicidio sono stati i dipendenti del locale che hanno chiamato i soccorsi ma purtroppo, quando è arrivata la volante della polizia, è stato possibile soltanto constatare il decesso.
Anche se sembra essere tutto chiaro, è probabile che il pubblico ministero Ornella Galeotti possa disporre dell’autopsia. Nono sono stati trovati biglietti o altri elementi per spiegare il gesto.
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