Pubblicato il 29 Settembre 2021
Le conversazioni delle chat di giunta, pubblicate oggi sui social, hanno riacceso la polemica nei confronti dell’amministrazione locale di Voghera, dopo la tempesta che si era scatenata alla morte lo scorso 20 luglio di Youns El Boussettaoui
«Ma in tutto ciò il marocchino che chiedeva l’elemosina è affogato?» e via di faccina che ride: le conversazioni delle chat di giunta, pubblicate oggi sui social, hanno riacceso la polemica nei confronti dell’amministrazione locale di Voghera, dopo la tempesta che si era scatenata alla morte lo scorso 20 luglio di Youns El Boussettaoui, 39 anni, marocchino, ucciso in piazza, dopo una colluttazione, da un colpo esploso dalla pistola dall’allora assessore alla sicurezza Massimo Adriatici (poi dimessosi dall’incarico e indagato dalla Procura di Pavia per eccesso colposo di legittima difesa).
I dialoghi via chat pubblicati oggi si riferiscono allo scorso 12 marzo. L’argomento è sempre quello dei migranti. In un messaggio il sindaco Paola Garlaschelli chiede «Ma in tutto ciò il marocchino che chiedeva elemosina è annegato?», senza spiegare a chi e a cosa si stesse riferendo. Un’affermazione seguita da alcuni meme con risate e sorrisi. L’assessore Giancarlo Gabba, già al centro di numerosi attacchi per una sua frase in una conversazione del 26 giugno sulla chat sempre sulla questione immigrazione («Finchè non si comincerà a sparare, sarà sempre peggio!»), lo scorso 12 marzo aveva scritto «Purtroppo ormai non bastano più i nostri vigili! Ci vuole ben altro!»: un’affermazione accompagnata dall’immagine stilizzata di una bomba.
Il sindaco Garlaschelli, dopo la prima diffusione dei dialoghi via whatsapp, ha definito «riprovevole» il commento dell’assessore Gabba, che però è rimasto al suo posto in giunta. Una scelta che ha scatenato gli attacchi delle minoranze a Palazzo Gounela, sede del municipio di Voghera (Pavia), con ripetute richieste al sindaco di centrodestra di dimettersi. «Qualcuno – ha commentato oggi in una nota il sindaco -, con metodi che non ho problema a definire squallidi e penosi, prosegue nel tentativo di destabilizzare la nostra Amministrazione. A tutto, ovviamente, c’è un limite: per questo abbiamo già avviato le dovute iniziative nelle sedi opportune».
«Non sentiamo alcun bisogno di ribadire la nostra assoluta lontananza da qualsiasi forma di razzismo, intolleranza, violenza» ha aggiunto ribadendo l’impegno «nel lavoro che stiamo portando avanti per una città inclusiva, accogliente, attenta ai bisogni delle persone più fragili».