Pubblicato il 9 Marzo 2023
L’opposta della nazionale italiana, al momento impegnata nel campionato turco con il Vakif (ma che radio mercato da in procinto di tornare nel nostro campionato, con la maglia della Vero Volley) è stata protagonista di una bella intervista su DonnaModerna.com, dove ha parlato poco di pallavolo ma tanto di lei e del suo ruolo di attivista per i diritti.
Alla domanda “La misura del successo qual è?” ha dato una bella risposta che va ben oltre il campo di gioco:
“Le vittorie nello sport, sapere di aver fatto bene il tuo lavoro e avere il rispetto degli altri. Ma non solo. Quando un mese fa la donna delle pulizie di un palazzetto mi ha detto: “Tu sei quella che parla dei nostri diritti”, ho pensato: ecco, il successo è questo“
Altra domanda spinosa a livello sportivo è stata quella riguardante la sua scelta di andare a giocare in Turchia: “Quest’anno gioca nel VakifBank. L’hanno accusata di averlo fatto solo per l’ingaggio”
“Se bastasse il denaro, non soffrirei come soffro perché i risultati non arrivano. Detto questo, la ragione principale per cui ho scelto questa carriera è stata la possibilità di aiutare la mia famiglia. Abbiamo avuto lunghi momenti di difficoltà, non mi vergogno a dirlo, periodi in cui abbiamo dovuto rinunciare a tante cose. E ora dare ai miei quelle cose è la molla che mi fa superare le difficoltà. Viziare i miei fratelli mi fa stare bene“
Sul ruolo di attivista:
Tanti si fermano all’aspetto più scintillante e non capiscono perché una persona con una vita come la mia, in apparenza bella e facile, si ritrovi a parlare di certe cose, a “fare quella che soffre”, l’attivista. Io lo faccio perché se ci fosse stato qualcuno così quando ero una bambina mi avrebbe dato coraggio di superare tutte le piccole difficoltà che stavano tra me e i miei sogni
L’intervista completa la trovate qui