Pubblicato il 27 Luglio 2022
Una sequenza di immagini rivela quel che hanno compiuto Marco e Gabriele Bianchi, gli autori, insieme con Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, del brutale pestaggio subito da Willy Monteiro Duarte, l’aspirante chef di Paliano massacrato nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020.
I frammenti sono stati estrapolati dalle telecamere di sorveglianza della caserma dei carabinieri di Colleferro e mostrano la successione esatta degli eventi: dall’arrivo dei “gemelli” di Artena in via Buozzi fino all’intervento dei soccorsi.
È la notte tra il 5 e il 6 settembre del 2020. Attorno all’una, Marco e Gabriele Bianchi arrivano a Colleferro a bordo di Audi Q7.
Con loro c’è anche l’amico Vittorio Tondinelli. Alle ore 2.19 la comitiva si allontana dalla zona della movida con tre ragazze. Una telecamera inquadra il suv lungo la strada che conduce al cimitero dove, a quanto emerso dalle indagini, i due fratelli consumano un rapporto sessuale con le rispettive partner. Poco dopo, il veicolo riappare nel circuito delle telecamere di Colleferro. Uno dei due fratelli ha appena ricevuto una telefonata da Omar Shabani, che chiede loro di tornare poiché Fancesco Belleggia (il terzo imputato ndr) è coinvolto in una rissa con una comitiva del posto.
Alle ore 3.23 i fratelli Bianchi ritornano a Colleferro, in via Buozzi. Scendono dall’auto, parcheggiata all’esterno di un’edicola con i fari ancora accesi, e si dirigono all’esterno dell’ex bar “Smile” dove è in corso la colluttazione tra una comitiva di Colleferro e il gruppo di Artena.
Lì, tra la folla, c’è anche Willy che è intervenuto in soccorso di un ex compagno di scuola, Federico Zurma, coinvolto nella zuffa. Alle ore 3.26 il 21enne di Albano è già morto: fatale un colpo sferrato al petto dai fratelli Bianchi mentre il ragazzo era a terra. A quel punto, i Bianchi si danno alla fuga. Nella mentre, in via Buozzi, sopraggiungo i soccorsi: per Willy è già troppo tardi.
Mediante il riscontro dei vari fotogrammi, estratti sia dalle telecamere all’esterno della caserma dell’Arma sia da quelle di sorveglianza cittadina, i carabinieri hanno potuto fare una stima esatta del tempo in cui si è compiuto l’omicidio: 50 secondi.
Il materiale è stato raccolto in un report che si è rivelato decisivo per la condanna all’ergastolo dei fratelli Bianchi. La vittima “non tentava nemmeno di reagire, preso a calci e pugni mentre boccheggiava e annaspava a terra”, ha spiegato al termine della sua requisitoria il pubblico ministero Taglialatela. Willy è stato ucciso in poco meno di un minuto.