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Zaia il giorno dopo: “Roma non dorma sonni tranquilli riguardo l’autonomia”

Pubblicato il 22 Settembre 2020

In conferenza stampa da Mestre, il giorno dopo l’Election Day e la sua terza conferma a governatore del Veneto, Luca Zaia oggi è tornato a parlare di autonomia.

“Ringrazio tutti i Veneti e intendo chi vive qui da generazioni, chi ha scelto questa terra di adozione ma anche chi è appena arrivato e ha un progetto di vita in questa comunità”, ha detto Zaia, “Mai avremmo pensato di raggiungere questo consenso. Questo è il voto del popolo, il voto dei Veneti per il Veneto. Per me è una responsabilità perchè quando hai così tanto consenso, senti l’obbligo di fare ancora meglio. Dobbiamo partire da chi non ci ha votato perché vuol dire che non siamo stati ancora così bravi. I cittadini devono avere risposte. In più siamo stati votati da chi di solito non ci vota. Io mi assumo la responsabilità di rappresentare tutti i Veneti”.

“Abbiamo tanti progetti, saranno 5 anni di rivoluzione totale ma pacifica. A partire dall’autonomi”, ha detto Zaia. “L’autonomia è un’assunzione di responsabilità. Mi spiace che Roma abbia vissuto finora l’autonomia come una sottrazione di potere. Non si può non tenere conto di questo voto dei Veneti perché è un voto che va oltre la politica. E’ un voto che dice: andiamo avanti. Da un anno abbiamo depositato a Roma la nostra intesa. Io penso che un Paese, davanti alla vera assunzione di responsabilità che è quella di un paese federalista, è un paese che esce da questa crisi. Perché da Roma non si può governare tutto il territorio. Bisogna diminuire la catena decisionale e fare in modo che le cose funzionino. Quindi Roma non dorma sonni tranquilli per quanto riguarda l’autonomia. Abbiamo dei progetti sull’autonomia che metteranno in difficoltà Roma. Non sono arroganti ma tecnici e giuridici. Diventerà un coral questa autonomia. Dal coral non si torna più indietro La costituzione prevede l’autonomia da Nord a Sud. E Se i Veneti hanno votato per l’autonomia, li devi ascoltare”.

Zaia, a chi lo accusa di aver beneficiato della pandemia per conquistare consensi, ha elencato quanto fatto in questi anni e quanto verrà fatto in futuro. 2Abbiamo affrontato molte sfide, la Riviera del Brenta rasa al suolo, l’acqua alta, Vaja, le alluvioni. Abbiamo affrontato la tragedia dei PFAS, abbiamo dato vita al laboratorio di riferimento nazionale per i PFAS, abbiamo posto come valore limite ai PFAS lo zero. Abbiamo sbloccato l’ospedale di Padova. Abbiamo tante realtà in procinto di ristrutturazione. A Treviso abbiamo realizzato un ospedale da 250 milioni di euro che inaugureremo l’anno prossimo. La costruzione della Pedemontana, 36 comuni attraversati, 14 caselli. Avevamo ereditato un cadavere e abbiamo preferito una ferita nel territorio”. 

“I Veneti hanno apprezzato che ho ereditato una regione bistrattata, considerata la periferia dell’impero. Oggi possiamo dire che dopo 10 anni, il Veneto è sotto i riflettori e ha guadagnato la rispettabilità che aveva perso”, ha sottolineato Zaia, “Le colline del Prosecco e di Valdobbiadene sono state riconosciute sito Unesco. Quanto alle Olimpiadi oggi possiamo dire con tranquillità che il Veneto sarà sede delle Olimpiadi del 2026. Per dare visibilità alle montagne e contrastare lo spopolamento delle montagne stesse. E’ una sfida per parlare di Veneto.”

“Penseremo in maniera digitale”, ha detto ancora Zaia. “Le macchine ci aiuteranno a curare meglio i nostri cittadini. Parleremo di Smart Road, di tele-medicina, di ambiente, con il tema del consumo del suolo. Ci hanno accusato di essere dei devastatori ma le nostre 600mila imprese per esercitare hanno bisogno di un negozio. Non sto difendendo la devastazione, ma è bene rispettare chi si è spaccato la schiena per fare grande il Veneto e dare occupazione. Oggi in Veneto non si può costruire se prima non si demolisce”.

Parlando di Sanità, Zaia ha detto: “L’azienda Zero nasce in questa legislatura. Siamo i primi ad aver investito nel territorio. La Sanità è sempre in continua mutazione. Un anno fa avevamo i tamponi molecolari, presenti da anni nei nostri laboratori e ora abbiamo il test della saliva. Riguardo alla strategia regionale Anti-Covid, la validazione del tampone rapido l’ha chiesto il Veneto. Il piano di sanitò pubblica chiede di identificare i positivi e isolarli subito. Non vedo ipotesi di lockdown. Oggi siamo davanti a un virus che è meno aggressivo. Abbiamo solo 17 persone in terapia intensiva. Non siamo in emergenza sanitaria. Il virus per il 95% dei casi di positività non dà sintomi”. 

Interrogato sulla vicenda citrobacter, Zaia si è augurato che “arrivi una soluzione a breve. Siamo a fianco delle famiglie ma non possiamo fare altro se non sperare che il Tribunale cominci a mettere in fila tutte le informazioni che ha”.