“Questo Dpcm è l’anticamera di un coprifuoco”. Non ha mezze misure il presidente della Regione Veneto Luca Zaia nel commentare il nuovo Dpcm in vigore da oggi. “Spero che il governo riveda questo provvedimento o abbia il coraggio di permettere alle Regioni di decidere in base ai piani di sanità pubblica”.
In diretta dalla sede della Protezione Civile a Marghera, questa mattina Zaia ha presentato la nuova ordinanza regionale, in vigore dal 28 ottobre fino al 24 novembre e ha aggiornato sui dati del Bollettino Covid regionale.
Nelle ultime 24 ore in Veneto sono stati registrati 1.129 nuovi casi, attualmente positivi oltre 18mila veneti. I ricoverati oggi sono 695, in terapia intensiva 81.
“Oggi i numeri ci dicono che siamo ben lontani dalla situazione di febbraio”, ha commentato Zaia, “Questo provvedimento non ci voleva, e facciamo fatica a farlo accettare. Non ci sono dati di sanità pubblica che dimostrino che ristoranti o palestre siano responsabili dell’infezione. Avevo chiesto la chiusura alle 24; chiudere alle 18 vuol dire farli chiudere per sempre. Sono realtà che hanno rispettato in maniera ossequiosa le linee guida”
Centri commerciali.”Mi chiedo come mai in questo Dpcm non si affronta il tema dei centri commerciali. Si doveva puntare sugli assembramenti e non massacrare le attività”.
Scelte politiche? “Che senso ha pensare che il ristorante crei problemi e il museo no? Questa è una scelta politica, non epidemiologica. Io difendo la cultura, ma allora se la scelta è politica il Dpcm avrebbe dovuto essere diverso. Non è irrilevante che tutte le Regioni si siano schierate nella stessa maniera, quindi noi siamo al di là della politica. Certe attività vengono massacrate senza il supporto di dati epidemiologici che li indichino come presunti cluster. E’ difficile comprendere la ratio.”.
Scuola. “Dal 28 ottobre le scuole superiori statali e paritarie adottano la didattica a distanza per non meno del 75%. Io avevo chiesto il 50%. La norma interessa circa 200mila ragazzi. E’ comunque sempre garantita la didattica in presenza agli alunni con disabilità certificata mentre sono favoriti i percorsi educativi a casa per alunni fragili e immuno-deppressi. Invitiamo anche le scuole superiori ad assicurare la didattica in presenza per le prime classi».
Medici di base: “600 su 3.150 medici in Veneto fanno i tamponi. Ci auguriamo che con il contratto collettivo che verrà siglato giovedì a livello nazionale, tutti i medici potranno fare i tamponi in ambulatorio”.
Tamponi: “E’ ovvio che è strategico tamponare tutti. Ma non è possibile. Davanti a una scelta dobbiamo scegliere il sintomatico e il contatto stretto. Dal punti di vista del piano di sanità pubblica, è irrinunciabile tamponare tutti”.
Impianti sciistici. “Che senso ha lanciare l’allarme delle piste da sci un mese prima che si apra l’attività sciistica invernale? Per noi la stagione inizia ufficialmente l’8 dicembre”.
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