Pubblicato il 28 Ottobre 2020
“Ci stiamo muovendoci verso la fase 3, non saranno le terapie intensive il nostro riferimento, ma i ricoverati in area non critica. Fra due giorni il Veneto sarà nella fascia 3, ovvero da 900 a 1500 pazienti ricoverati. Ora ne abbiamo 802”. Lo ha detto oggi Luza Zaia in diretta dalla sede della protezione civile a Marghera.
Tutti i miei colleghi nelle altre Regioni hanno problemi con l’area non critica.
“Sul fronte dei Covid hospital ci stiamo muovendo. Tra 48 ore avremo un piano di sanità pubblica Covid hospital da far passare prima in CTS e poi in unità di crisi della protezione civile”.
“Questo è come un viaggio intercontinentale in areo quando all’improvviso si trova una turbolenza. Questo è un bel temporale. Bisogna avere nervi saldi, essere organizzati”.
“Dobbiamo liberare letti di ospedale per malati che hanno bisogno di essere ricoverati. Noi abbiamo la necessità di fare in modo di avere meno pazienti possibili. Anche oggi abbiamo parlato dell’irrobustimento delle cure domiciliari, abbiamo un gruppo di lavoro che ci sta lavorando. Chiediamo la collaborazione dei cittadini. Abbiamo molti accessi al Pronto Soccorso in autonomia. Così vanno al collasso i Pronto Soccorso. A nessuno verranno negate le cure ma chiamate il vostro medico. Se ogni medico cura il suo paziente, ne veniamo fuori. No panico”
“Chiamate i vostri medici perché rischiate di andare nei PS e creare assembramenti e togliere la possibilità di una cura immediata a chi ne ha veramente bisogno. Abbiamo i letti per curare i veneti. Siamo in grado di sostenere per molti giorni questa partita”.
“Aprire i Covid center vuol dire chudere 10 ospedali su 68 in Veneto. E perdere 7 milioni di prestazioni l’anno. Questa cosa finirà. Dobbiamo solo gestirla bene in itinere”.
“In tutte le province arriverà l’esercito con 16 squadre che opereranno nei drive in delle 9 Ulss venete per tamponare i cittadini”.