Pubblicato il 31 Ottobre 2020
Oggi il Governatore del Veneto Luca Zaia ha firmato un’ordinanza che rendo obbligatorio per tutti i 3150 medici di base del Veneto l’effettuazione dei test rapidi ai propri assistiti, come previsto dall’accordo nazionale con il Ministero della Salute.
“Chi si esime verrà sanzionato”, ha sottolineato Zaia. “Daremo a tutti i tamponi rapidi e i dispositivi di protezione per poter intervenire sui loro assistiti che hanno sintomi o la necessità di fare un tampone. Il medico di base diventa ufficiale di sanità pubblica, per cui potrà decidere la misura della quarantena (che varrà anche per l’Inps) e di fare il tracciamento delle persone che sono state a contatto con il suo assistito. Se queste sono già in carico ad altri medici, dovrà informare i colleghi. I test sono tamponi rapidi, potranno essere fatti a domicilio degli assistiti, o in ambulatorio; se questo risulta poco praticabile, il medico potrà servirsi di spazi concessi dal Comune o dal distretto sanitario”.
Sarà la Regione Veneto a fornire i tamponi: per ora è stato calcolato un numero di 180-200mila la settimana. La misura non riguarderà i casi di screening nelle scuole, negli ospedali e nelle case di riposo.
“Non è un atto muscolare”, ha sottolineato Zaia, “abbiamo dovuto fare una mediazione per arrivare all’accordo e qui non esiste l’obiettore di coscienza. I medici, di cui riconosciamo il sacrificio, sono remunerati. E’ una rivoluzione: se tutti collaboriamo, complichiamo di meno la vita dei cittadini. Lo stesso accordo sarà al centro dell’incontro con i 500 pediatri della regione”.