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Ospedale di Padova

Zaia, nuovo piano di Sanità pubblica in 5 fasi. “No alla paralisi degli ospedali”

Pubblicato il 20 Ottobre 2020

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha presentato oggi il nuovo Piano di Sanità Pubblica del Veneto.

“Oggi presentiamo un piano con 1.000 posti letto in terapia intensiva. Ogni posto di terapia intensiva viaggia con una logica, che si porta dietro una sub intensiva e posti di degenza ordinaria”, ha detto Zaia, “I nostri esperti del comitato scientifico hanno mutuato l’esperienza di marzo. Abbiamo capito che mediamente 200 posti letto in terapia intensiva “non Covid” li dobbiamo garantire. Il 13 marzo avevamo 111 malati Covid in terapia intensiva e 494 terapie intensive che sono state portate a 825 nel giro di pochi giorni. Il punto massimo lo abbiamo avuto il 29 marzo con 356 pazienti Covid in terapia intensiva”.

Il piano si articola in 5 fasi .

“La Verde, è la fase iniziale, da 0 a 50 posti di terapia intensiva” ha spiegato Zaia, “Fase per noi già passata. Seconda fase, Azzurra, in cui ci troviamo oggi con 61 pazienti in terapia intensiva: da 51 a 150 posti in terapia intensiva. Gialla: da 151 a 250. Azzurra: da 251 a 400 posti. Rossa : 400 in su”.

“Nella fase verde è previsto l’utilizzo dei posti letto a macchia di leopardo, ma non si sconvolge l’ospedale. Ogni ospedale si gestisce il suo paziente in modalità spoke. Non c’è nessuna sospensione delle attività ordinaria. Nella Fase 2, si attivano posti letto aggiuntivi. Gli hub cominciano a prendere corpo. Si preserva l’attività ordinaria. Si riorganizza l’attività ordinaria con sospensione o ritardo di attività programmata. Fase 3, Gialla. Si attivano i Covid hospital a 150 pazienti. Si preserva l’attività ordinaria in ospedali hub e spot, in emergenza in hub. Riduzione attività ordinaria in Covid hospital. Nella quinta fase, sopra i 400, si ha sospensione dell’attività ordinaria degli hub. Cioè gli ospedali si occupano solo di Covid“. 

“Spero che questo sistema a fasi, aiuti tutti a fare dei ragionamenti. E’ inutile che andiamo a guardare le tabelle di mortalità, del fatto che è più pericoloso fare un incidente in auto che prendere il Covid”, ha sottolineato Zaia, “Ma capite che questa patologia riempi gli ospedali e quando sono pieni gli ospedali non possiamo fare più prestazioni ordinarie. In Veneto facciamo 80 milioni di prestazioni sanitarie all’anno: un mese di fermo di in ospedale sono 7 milioni di prestazioni che non facciamo! Noi dobbiamo garantire la funzionalità degli ospedali. Noi possiamo solo organizzare l macchina, incentivare i test, ma se i cittadini non ci danno una mano con la mascherina e fanno in modo di infettarsi il meno possibile, ci incontreremo in ospedale. Abbiamo un vantaggio sugli altri perchè non siamo area metropolitana, ci sono meno assembramenti. Per noi l’emergenza Covid è l’impossibilità di curare gli altri cittadini. Ai negazionisti spiego che oggi ho 61 persone in terapia ma se ne avessimo 600 gli ospedali cari veneti non lavoreranno più per l’attività ordinaria per il Covid. E io la paralisi degli ospedali non la voglio. Al momento abbiamo 3 aree in allerta in Veneto: il veronese, Padova perchè qui ci sono due hub di riferimento per i pazienti Covid, e il Bellunese con focolai a Comelico, Cadore e Cortina”. 

Zaia ha poi annunciato che riparte Viral Veneto “con gli influencer per promuovere l’uso delle mascherina. Quanto mi hanno sbeffeggiato, ora sembra vada di moda”. E ha assicurato l’apertura di un punto tamponi 24 ore su 24 in tutte le Ulss.

I DATI. Oggi ci sono 490 positivi in più rispetto a ieri. Il totale dei positivi 10.256. In terapia intensiva ci sono 61 pazienti, 9 in più. Ricoverati 537 (51 in più), sintomatici a domicilio 366 su 9.746 positivi, ovvero il 3,8% di sintomatici. Il 96% dei positivi non ha sintomi.