Pubblicato il 6 Luglio 2020
Nuova ordinanza regionale firmata oggi da Luca Zaia, dopo il focolaio vicentino di Covid “importato” dalla Serbia scoperto la scorsa settimana.
Confermata la sanzione di mille euro per i soggettivi negativi al tampone che violano l’isolamento fiduciario. I positivi che violano l’isolamento, rischiano sanzioni penali. Introdotto poi l’obbligo del doppio tampone per i lavoratori che rientrano da un paese estero non incluso nella lista di 36 paesi indicata nell’allegato 1 dell’ordinanza (foto nell’articolo). Obbligo di comunicazione a sindaco, prefetto e agli organi di polizia giudiziaria dei soggetti sottoposti a isolamento fiduciario. In caso di rifiuto di ricovero, l’Ulss segnala il soggetto positivo alle autorità. Infine, in caso di lavoratori che non si sottopongono a tampone al rientro dall’estero (da un paese non incluso nella lista dell’Allegato 1), il datore di lavoro dovrà pagare 1.000 euro per ciascun dipendente dell’azienda.
Prima di presentare l’ordinanza, Zaia, in conferenza stampa dalla sede della protezione civile a Marghera, ha presentato i dati del bollettino quotidiano di Azienda Zero relativo alla situazione Covid in Veneto:
1.013.676 tamponi effettuati ad oggi
19.327 positivi (+9)
778 in isolamento (-13)
2.024 morti (+1)
169 ricoverati di cui 16 positivi
10 pazienti in terapia intensiva di cui 2 positivi
3.611 dimessi
76 nati
“Il bollettino conferma un trend di tranquillità per il Veneto”, ha detto Zaia commentando i dati, “Non bisogna comunque abbassare la guardia. Vedo sempre più assembramenti in Veneto. Il virus c’è ancora, anche se meno virulento, dobbiamo usare la mascherina nei luoghi chiusi e negli assembramenti”.
“Per quanto riguarda i 5 positivi, io non sto facendo “casino”, come mi è stato detto, perché qui si sta parlando di vite umane”, ha sottolineato, “Trovo assurdo che dopo mesi di lockdown andiamo a prendere il virus da fuori e ce lo portiamo a casa. Io non ho mai fatto retromarcia. Non ho intenzione di fare ordinanze di restrizione delle libertà personali. Dal 1 luglio in Veneto abbiamo avuto 28 contagi che sono un’inezia dal punto di vista epidemiologico su 5 milioni di veneti. Però di questi 28, 15 sono di virus importato, che coinvolgono stranieri. Questo è il vero tema emergente oggi. Sono residenti che si sono contagiati nella loro comunità con persone rientrate dal Paese d’origine. Gli altri 13 sono o Rsa o contagi familiari, quindi micro-focolai”.
“Il portarci il contagio a casa è il vero pericolo”, ha continuato Zaia, “Ho così deciso di firmare un’ordinanza datata 6 luglio. Abbiamo 2 isolamenti fondamentali : 1) il positivo isolato e curato; 2) il contatto stretto che è negativo ma che comunque è in isolamento fiduciario. Abbiamo inserito l’obbligo di isolamento fiduciario di 14 gg nei seguenti casi: a) contatto a rischio con soggetto risultato positivo al tampone; l’isolamento dovrà proseguire in caso di accertamento di positività; b) ingresso al rientro in Veneto da paesi diversi da quelli dell’allegato 1; c) compresenza di sintomi di infezione respiratoria e temperatura superiore ai 37,5 gradi celsius: obbligo del soggetto di autoisolamento e di contattare il medico”.
Per chi rientra dall’estero per esigenze lavorative: obbligo di screening con tampone per tutti i soggetti che rientrano in Veneto dopo un viaggio in paesi di versi da quelli dell’allegato 1. Primo tampone all’arrivo in Veneto e un secondo a distanza di 5-7 gg se il primo risulta negativo. Prestazione gratuita da parte dell’Ulss per le aziende. Obbligo di mascherina tra primo e secondo tampone.
Obbligo per le direzioni generali delle Ulss di presentare denuncia all’autorità giudiziaria. L’elenco dei soggetti in isolamento va comunicato a sindaco e prefetto e agli organi di polizia giudiziaria.
Rifiuto di ricovero per soggetti positivi: il soggetto va segnalato alle autorità. Sanzioni: negativo in isolamento che esce, multa di 1000 euro. Sanzioni penali con reclusione da 1 a 12 anni, arresto da 3 mesi a 18 e ammenda da 500 euro a 5.000 euro per il positivo che viola l’isolamento.
“In poche parole, se un positivo va in giro c’è il carcere”, ha concluso Zaia, “A livello nazionale mi aspetto che si vada ad inasprire e si riporti al penale l’isolamento fiduciario del negativo, perchè ad oggi resta un’ammenda di mille euro e noi non possiamo introdurre il penale su questo””.
“Mi aspetto che sul ricovero coatto (noi abbiamo introdotto la denuncia d’ufficio) si provveda a trovare una modalità con decreto”, ha auspicato Zaia”, di modo che i sanitari decidano se provvedere a isolamento fiduciario presso la residenza del positivo o presso una struttura ospedaliera se il positivo è grave”.
In una nota successiva alla conferenza stampa, l’ufficio stampa della Regione Veneto ha voluto sottolineare quanto segue: ” La Regione non ha alcuna competenza nel disporre misure di tipo penale (carcere e arresto). Sono, infatti, leggi nazionali a prevedere un regime penale per chi, positivo al Coronavirus, viola gli obblighi previsti dalle autorità sanitarie. Qualcuno ha evidentemente male interpretato l’odierna ordinanza, attribuendo alla Regione competenze in materia penale, che l’attuale ordinamento non prevede. A tal fine si sottolinea che la Regione ha ritenuto di dover richiamare il fatto che la violazione dei suddetti obblighi di isolamento è punita con sanzione penale nel caso sub a) ai sensi dell’art. 2, comma 3, d.l. 33/20 e che le altre violazioni sono punite con la sanzione amministrativa pecuniaria da 400 a 1000 euro, ai sensi dell’articolo 4, comma 1, del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19. Inoltre, l’effettiva trasmissione del contagio ad opera di soggetti che non si sottopongono ad isolamento obbligatorio, secondo le disposizioni statali e regionali, può integrare una fattispecie di reato ai sensi, tra l’altro, dell’art. 452 c.p., come risulta anche dall’art. 4 del d.l. 19/20.”.