ll presidente ucraino Zelensky durante la sua visita a Washington, ha parlato al Congresso americano, e ha puntato l’attenzione sugli aiuti degli Stati Uniti all’Ucraina nella guerra contro la Russia: “Non sono beneficienza ma un investimento nella sicurezza globale e nella democrazia” – ha detto Zelensky – facendo riferimento a quanto accadde durante la Seconda guerra mondiale.
“Contro ogni aspettativa, l’Ucraina non è caduta ma vive e combatte: non ci arrenderemo mai”, queste le sue parole al Congresso americano durante la sua visita a Washington, suo primo viaggio all’estero dall’inizio della guerra. Emozionato per l’occasione, nel suo discorso – spesso interrotto dagli applausi – il presidente ha “ringraziato gli americani, ricordando loro che possono “velocizzare la nostra vittoria” riferendosi evidentemente agli aiuti che sono in discussione al momento nel Congresso e che registra lo scetticismo di alcuni deputati repubblicani. “Abbiamo l’artiglieria, grazie. È abbastanza? Onestamente no”, ha spiegato Zelensky, sottolineando che gli aiuti concessi a Kiev “non sono beneficienza ma un investimento nella sicurezza globale e nella democrazia”. La Camera era gremita di rappresentanti e senatori di entrambi i partiti ed era presente tutto il governo compresi alcuni esponenti dell’Intelligence degli Stati Uniti. Dopo la visita a Washington, secondo quanto riporta la Cbs, non è escluso che il presidente ucraino, prossimamente, possa incontrare anche i governi di Regno Unito e, forse, Francia e Germania.
Zelensky al Congresso americano ha definito la Russia come “stato terrorista”, responsabile della guerra: Mosca potrebbe fermare l’aggressione “se volesse”. Quindi, si è appellato anche al popolo russo che “sarà libero solo quando sconfiggerà il Cremlino nella loro mente. La tirannia russa ha perso il controllo su di noi, la lotta continua e dobbiamo sconfiggere il Cremlino sul campo di battaglia”.
Poi, il presidente ucraino fa riferimento alla Seconda guerra mondiale, nello specifico all’offensiva delle Ardenne e a Roosevelt, per spiegare la resilienza del suo popolo e ringraziare gli americani con queste parole: “La vittoria dell’Ucraina sarà anche la vittoria dell’America”, ricordando a tutti la sua proposta di una formula di pace già presentata al G20. “Fra pochi giorni è Natale. In Ucraina lo celebreremo anche al lume di candela e non per romanticismo. Non abbiamo l’elettricità e molti non hanno l’acqua ma, non ci lamentiamo. La luce della nostra fede illuminerà il Natale”, dice Zelensky ribadendo che quello che milioni di ucraini si augurano in questo momento è “la vittoria, solo la vittoria”. Il presidente Zelensky ha poi fatto gli auguri di Buon Natale ai presenti e ha regalato al Congresso una bandiera ucraina.
“Questa battaglia non può essere ignorata, sperando che l’oceano o qualcos’altro garantisca protezione”, dice Zelensky al Congresso Usa. “Dagli Stati Uniti alla Cina, dall’Europa all’America Latina, e da ogni angolo dell’Australia, il mondo è troppo interconnesso e indipendente per permettere a qualcuno di mettersi da parte e allo stesso tempo di sentirsi al sicuro”. Zelensky riconosce agli Stati Uniti la capacità di aver unito l’Europa contro l’aggressione russa: “L’Europa ora è più forte e più indipendente che mai”. Zelensky poi ha sottolineato i valori condivisi tra Stati Uniti e Ucraina: “Le nostre nazioni sono alleate in questa battaglia. E il prossimo anno vedrà un punto di svolta, il punto in cui il coraggio ucraino e la determinazione americana dovranno garantire il futuro della nostra comune libertà. La libertà del popolo che difende i propri valori”.
L’ingresso del presidente ucraino in aula è stato accompagnato da un lungo applauso, quando la Speaker della Camera, Nancy Pelosi, lo ha annunciato. Zelensky, nel suo discorso, si è rivolto soprattutto all’ala conservatrice del Campidoglio che “scricchiola” su una nuova spesa militare in favore di Kiev. Forte la commozione in Aula al momento della consegna di una bandiera ucraina firmata dai soldati al fronte. Parla in inglese Zelensky e questo rende il suo intervento di grande forza emotiva, tanto da essere definito dai media americani “di grande ispirazione”, un impatto sul Congresso che si misurerà sulla effettiva disponibilità ad approvare – già oggi – un nuovo pacchetto di aiuti, caldeggiato dai leader democratici ma osteggiato da alcuni esponenti tra i repubblicani. (Fonte Ansa)
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